INSEGNANTI FRUSTRATI E SEDUTTORI

Come sappiamo la figura dell’insegnante in Italia, sia a scuola che all’università, è profondamente delegittimata, soprattutto perché gli stipendi di chi insegna sono irragionevolmente bassi, per cui le persone più brillanti di certo non aspirano a diventare professori e quelli che ci vanno per passione vengono rapidamente demotivati dalle frustrazioni. Ovviamente ci sono altri mali nella nostra istruzione, ma quando un insegnante di liceo, che non solo ha una laurea, ma ha anche dovuto ottenere un’abilitazione e per di più ha bisogno di un continuo aggiornamento, si rende conto che guadagna un terzo del suo idraulico, che ha la terza media, allora qualcosa rischia di andare storto nel suo animo. Succede perciò che molti insegnanti più dotati cercano un compenso parziale nella seduzione dei loro studenti, cioè nel diventare per loro non solo degli insegnanti, ma anche delle guide, nel favorire cioè nei discenti uno spirito di emulazione. Questo può avere degli effetti negativi. Alcune discipline, come lettere e filosofia, si prestano molto in questo senso, e, se i docenti più bravi se ne avvalgono per affascinare gli studenti, rischiano di creare una disoccupazione intellettuale frustrata. Sono veramente pochi quelli che andranno a fare i poeti o i critici letterari o i filosofi, per cui l’insegnante che stimola i ragazzi in questo modo dovrebbe sempre comunicare anche degli antidoti rispetto a tale seduzione, facendo sì che i loro  studenti restino con i piedi per terra.

7 commenti

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7 risposte a “INSEGNANTI FRUSTRATI E SEDUTTORI

  1. ALFREDO

    La filosofia è quella scienza, mediante la qual, si può far senza.

  2. Secondo me la parola “guida” e’ inappropriata al contesto. La guida, per come la vedo io, lavora su ricompensa, spesso trattata in loco, guida il guidato da A a B (eventualmente puo’ anche decidere di non andare oltre per motivi logistici o psicologici del guidato). La guida insegna molto poco perche’ e’ concentrata sul suo lavoro e il guidato puo’ imparare, per cosi’ dire, sbirciando, perche’ anch’egli e’ impiegato nell’attivita’ di andare da A a B.

    Ricadono sotto questa definizione tutte le guide, dalla guida alpina, alla guida psicoterapeutica, alla scuola guida, al maestro di musica e via guidando.

    In questo contesto parlerei piuttosto di innalzamento del narcisismo del professore per difendersi dall’umiliazione a cui il sistema scolastico lo sottopone.

    I professori sono dei martiri della societa’ italiana, sembrerebbe essere una scomoda verita’.

  3. Il professore dovrebbe trasmettere la sua conoscenza all’allievo, non cercare di portarlo dalla sua parte. Se trova qualcuno dotato potrà fargli approfondire certi argomenti, per vedere se la cosa può interessargli, senza però fare proseliti. Io sono per l’assoluta oggettività del sistema d’istruzione: una scolastica ragionata che punti alla ragione e non al cuore. Per questo non ho mai nemmeno capito quelle tendenze che vortrebbero rendere l’apprendimento un gioco: l’apprendimento serio, rigoroso, severo è anche utile per scremare i bravi dagli scansafatiche e dagli stupidi.

  4. Nay

    I prof di materie letterarie seduttori? fenomeni da baraaccone che aspirano ad essere emulati dai loro giovani discenti? A me pare si sia perso il senso della misura: sarà mica che le materie scientifiche risultano meno appetibili perchè a differenza di quelle “umanistiche” non hanno, e per colpa dei rispettivi professori, capito come conquistare l’attenzione dei giovani?
    Sarà un caso che se spiego il calcolo indfinitesimale in filosofia i ragazzi mi seguono mentre lo stesso argomento trattato dalla prof di matematica li fa addormentare? (calcolo effettuato a parità di formule)
    Ed ora per ultimo mi chiedo: debbo cambiare il mio metodo di insegnamento per non risultare “seducante” o debbono adeguarsi gli altri?
    Debbo sentirmi in colpa se riesco ad interessarli?

  5. dalia

    Ma per favore…
    Nella mia volontò c’è sempre stato il desiderio di essere insegnante di storia e filosofia quindi non c’è ripiego o altro nella mia scelta. A mio parere si cerca soltanto di screditare la figura dell’insegnante e di questi tempi non è una novità. Non credo sia una colpa avere argomenti più interessanti e metodi di sicura presa, piuttosto interroghiamoci sulle altre discipline e sul perchè nel nostro paese la matematica e le scienze restino puramente attitudini piuttosto che capacità da sviluppare. Dipende tutto dalla capacità di comunicare dei docenti e se io lo faccio meglio di altri non certo è perchè voglia essere seducente o altro, semplicemente è perchè magari rifletto meglio su quello che devo insegnare loro. E’ stupefacente come i ragazzi reagiscano a spiegazioni di filosofia della scienza riguardo alla logica o alla fisica piuttosto che a quelle di fisica pura…allora mi domando: il problema è dunque mio che comunico bene con loro o di altri che non sanno comunicare?
    Con tutti i problemi della scuola italiana mancava anche questo del docente seduttore…ma per favore!

  6. Diciamo pure però che la filosofia è abbastanza incline ad essere rimescolata e condita come un comodo minestrone. La meccanica dei fluidi segue leggi ferree e se non ti viene l’equazione non ne esci. Il calcolo delle probabilità e i sistemi complessi pure.
    La mia prof di filosofia insegnava Kierkegaard come fosse Erasmo ed Hegel come fosse Kant, poi diceva che Gesù era il primo socialista e aveva folle adoranti ai suoi piedi. Il professore dell’altra sezione faceva filosofia facendo alzare la ragazza più bella della classe e sottolineando quali parti del corpo ci attraevano e perchè e come mai la coda di cavallo è sexy. Ovviamente era un idolo.

    La prof di matematica arrivava allo studio di funzioni ed e=mc2 e lì piazzarci un po’ di demagogia o due tette è dura. Ma dura forte.

  7. Ricordiamoci cha a scuola si va: per acquisire un’educazione civica per essere “tollerati” indiscriminatamente dagli altri e le conoscenze utili al progetto di vita di ognuno.
    Se un professore di storia della filosofia espone “Kierkegaard come fosse Erasmo ed Hegel come fosse Kant” sostenendo anche che “Gesù era il primo socialista”, questi sarebbe così disonesto da non essere idoneo nemmeno per pelar patate. Se poi dicesse che, secondo lui, “Kierkegaard è come se fosse Erasmo …”, questi non sarebbe idoneo all’insegnamento, punto e basta.
    Vada a pelar patate fino a capire che Gesù non era né liberale né socialista, ma ci ha insegnato qualcos’altro.

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