I VOTI NUMERICI A SCUOLA

Chiacchierando con mio cognata, che insegna alle scuole elementari di Medicina in provincia di Bologna, mi sono chiarito su alcuni punti che riguardano l’odierna situazione di questo ordine di scuole. Premesso che l’intento politico di questo Governo è quello di togliere risorse alla formazione, per cui molte leggi sono fatte ad hoc per il semplice motivo di buttare fumo negli occhi ai cittadini, come la reintriduzione del voto in condotta e del grembiule. Resta il fatto che occorre spiegare perché venti anni or sono nella scuola dell’obbligo era stato abolito il voto numerico, che adesso viene riproposto. Il voto numerico ha il vantaggio di essere meno ambiguo: un conto è dire a un genitore che il figlio ha un rendimento non del tutto sufficiente dovuto alla sua scarsa attenzione durante le lezioni, un conto è appioppargli un bel 5. Tuttavia sussiste una differenza profonda fra la scuola dell’obbligo e la scuola secondaria. Nella prima il compito degli insegnanti è quello di portare lo studente alla massima maturità possibile, al fine di renderlo una persona equilibrata e un cittadino partecipe. La seconda, invece, oltre a svolgere questa funzione di formazione primaria, comincia a fornire competenze al discente, che gli saranno essenziali nel mondo del lavoro, per cui la valutazione del suo rendimento diventa molto più importante. Ora il sistema numerico è fondamentale nella scuola secondaia e ancor più all’università, gradi di istruzione nei quali lo studente deve acquisire nuovi saper fare. Questo però non è lo scopo primario dei primi otto anni di formazione dello scolaro. Certo i ragazzi devono imparare a leggere, scrivere e far di conto, ma ancor più devono maturare, in modo da poter affrontare adeguatamente la vita che li aspetta. Per questo la valutazione ha soprattutto un valore incentivante, più che di misura delle competenze acquisite. Sempre per questa ragione è molto più raro che gli scolari vengano fermati alle scuole elementari e alle scuole medie. Ma tant’è, a questa Ministra – o a chi per lei – interessa poco di tutte queste chiacchiere. Diamo dei bei 4 in italiano ai figli degli immigrati e siamo a posto. Poi quando da grandi saranno degli sbandati, mettiamoli in prigione e abbiamo fatto 13.

1 Commento

Archiviato in POLITICA

Una risposta a “I VOTI NUMERICI A SCUOLA

  1. Alfredo

    Per emergere, in una società come questa, ci deve pur essere qualcuno che sta più sotto.
    Ecco, da quando ci sono gli immigrati, “persino anch’io mi sento un pò più migliore”…

Scrivi una risposta a Alfredo Cancella risposta