C’è un difetto di fondo in quella che spesso viene chiamata medicina tradizionale e che semplicemente è la medicina scientifica, cioè quella che si è sviluppata dopo la pubblicazione del trattato fondamentale di Claude Bernard sulla medicina sperimentale. Questo difetto è che essa prende come salute non il benessere del paziente, ma il suo conformarsi a una norma oggettivamente stabilita mediante qualche opportuno parametro. Questo fa sì che tutta la parte soggettiva del paziente scompare dall’orizzonte dei medici e degli ospedali. Su questo ha scritto cose molto belle Canguilhem in Il normale e il patologico. E’ chiaro che in questo vuoto si sono gettati a capofitto tante medicine alternative. Queste sono asolutamente efficaci, ma il loro effetto, per ora sostanzialmente sconosciuto, non passa attraverso le sostanze che propinano, ma mediante la maniera in cui le propinano. Questo è il famoso ed enigmatico effetto placebo che è immenso e incomprensibile, almeno per ora. Ma questo effetto può funzionare solo fino a un certo punto, perché bisogna crederci. Carina la battuta di Achille Varzi e Roberto Casati: “Un tipo entra in farmacia e chiede ‘mi dia per favore un placebo'”.
rimane da spiegare come facciano i bambini a crederci. Qualcuno mi dice che l’omeopatia funziona anche con gli animali.